ELISA ORSETTI
psicologa-psicoterapeuta

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Studio: Osimo - Ancona


Benessere e sofferenza in Analisi Transazionale

CHI SIAMO E COME FUNZIONIAMO?
Chi siamo è una domanda molto vasta, che da sempre ha interpellato varie discipline. In questo breve articolo lo scopo è di dare informazioni, provenienti dall’approccio psicoterapeutico analitico transazionale, che possono essere utili a gettare una luce sul nostro funzionamento interno e offrire una prima comprensione riguardo il comportamento umano.
 IL COSTRUIRSI DELLA NOSTRA STORIA

Il modo con cui noi ci percepiamo e ci rappresentiamo è frutto:
PERCHÉ SIAMO COSÌ?
IL COPIONE
Quello che siamo, ovvero la nostra identità, è frutto di apprendimento; ciò significa che si può cambiare. L’affermazione “tanto sono fatto così” è una falsa convinzione.

SOPRAVVIVERE O VIVERE
COLPEVOLIZZARSI O ACCETTARSI
Due terapeuti, Kalher e Capers (1986), hanno inserito gli elementi del copione all’interno di un processo chiamato minicopione negativo o scala della sopravvivenza e minicopione positivo o scala della vita.Gli autori hanno, con questo schema, reso evidente il modo con cui la persona nella vita di tutti i giorni porta avanti il suo copione, e quindi la sua sofferenza, o invece si apre al nuovo.
VIVERE LE RELAZIONI
Sono numerose e complesse le dinamiche che si verificano anche nel giro di pochi minuti nell’incontro interpersonale e per lo più sono agite inconsapevolmente.
IL CONFLITTO ED I SUOI LIVELLI
Quando vi è un vissuto di ansia e di disagio, verbalizzato come sentirsi confusi, allo sbaraglio, ecc.., all’origine vi è conflitto interno.

ESSERE SE STESSI E AUTOPROTEGGERSI
ESSERE PERSONA
Al centro del pensiero di M.T. Romanini c’è il concetto di persona, tanto che l’Analisi Transazionale da lei interpretata potrebbe essere definita Analisi Transazionale Personalistica (Attanasio, 2005).
L’autrice cerca dietro i personaggi del copione la persona con le sue linee di forza, puntando sulle aree di salute e non di malattia. Il curare, se si vuole prendere la sua eredità, diventa un prendersi cura della persona, un’accompagnarla mentre porta alla luce la sua unicità, il suo vivere nel mondo in armonia con la propria essenza. 
IL NOSTRO ESSERCI CON L’ALTRO-RISORSE E LIMITI
I QUADRANTI ESISTENZIALI
Berne (1962) parla del nostro esserci nel mondo, utilizzando il concetto di posizioni di vita o di quadranti esistenziali. L’Autore individua quattro posizioni in base al giudizio che il soggetto dà di sé e dell’altro.
Esse sono: Io vado bene, tu vai bene ; Io vado bene, Tu non vai bene (Forte); Io non vado bene, Tu vai bene (Tenero) e Io non vado bene, Tu non vado bene (Introverso). A differenza della prima posizione ( Io + Tu +), le altre scotomizzano il valore di uno o di entrambi i soggetti.

Far esistere il corpo

IL RESPIRO
Introduzione
Respirare è il nostro primo contatto con il mondo. Nelle culture antiche il respiro era sinonimo di anima o soffio vitale. Nella Genesi, ad esempio, Dio dà la vita ad un Adamo d' argilla soffiandogli nelle narici.
L'Oriente è stato molto sensibile a tale concetto, considerato come mezzo di mantenimento della salute e aspetto fondamentale per un percorso personale di allargamento della consapevolezza (Liliana Luccini, 2002).
La respirazione rilassata
Un respirazione rilassata durante l’inspirazione va in basso e fuori: il diaframma si abbassa e così i polmoni si gonfiano, spingono l’aria verso il basso e l’addome si espande verso l’esterno. Si introduce così più aria con minimo sforzo. Questo tipo di respirazione coinvolge tutti i muscoli del corpo, soprattutto quelli pelvici, che fanno ruotare leggermente durante l’ispirazione il bacino indietro (se quest’ultimo non è rigido).
Iperventilazione e conseguenze
Iperventilare più che “respirare troppo”  significa  respirare in modo non adeguato ed eccessivo rispetto alle esigenze dell’organismo. Una respirazione adeguata quando si svolge attività fisica è invece eccessiva e dannosa quando si è seduti e si respira affannosamente perché ci si sta arrabbiando.
Blocchi del respiro e tensioni muscolari
Wilhem Reich (1973) giunse a verificare che la respirazione spontanea e profonda produce l’atteggiamento necessario alla salute. Reich iniziò dalla constatazione che tante persone oppongono resistenze alla risoluzione dei loro conflitti interni, e studiandone i loro schemi corporei, i loro atteggiamenti, il loro modo di respirare, dedusse che esisteva in queste persone un blocco sviluppatosi durante l'infanzia sia di natura psichica che corporea: il conflitto emotivo infatti si evidenziava anche sul piano fisico con la manifestazione di tensioni muscolari.
Il piacere di vivere sani
nel corpo e nella mente
Un corpo sano è rilassato in ogni sua parte e nessun muscolo è dolente alla pressione.