IL RESPIRO
Introduzione
Respirare
è il nostro primo contatto con il mondo. Nelle culture antiche il respiro era
sinonimo di anima o soffio vitale. Nella Genesi, ad esempio, Dio dà la vita ad
un Adamo d' argilla soffiandogli nelle narici.
L'Oriente è stato molto sensibile a tale
concetto, considerato come mezzo di mantenimento della salute e aspetto
fondamentale per un percorso personale di allargamento della consapevolezza (Liliana Luccini, 2002).
Fisiologia del respiro
La
respirazione è l’unica funzione fisiologica
ad essere sia volontaria (cosciente) sia automatica (inconscia):
la si può modificare volontariamente sia in ampiezza che
in frequenza.
Analizzando
la letteratura sperimentale sull’argomento, Richard Brown , psichiatra americano
ha pubblicato sul Journal of the Alternative and Complementary Medicine, un
articolo in cui dice che "il
controllo volontario del respiro può influenzare il sistema neurovegetativo, il
ritmo cardiaco, il tono vagale, le funzioni cerebrali con modificazioni importanti nella produzione di
neurotrasmettitori e ormoni, sostanze che trasferiscono messaggi all’interno
del nostro corpo”.
Bottaccioli (2005), autore del libro
Psiconeuroendocrinoimmunologia, riprende quanto detto, sottolineando come cervello e respirazione abbiano una relazione a due vie, cioè
si influenzano a vicenda.
Il cervello comanda il respiro da un centro nervoso
presente nel midollo allungato, ma il respiro, influenza il cervello. Dalla
respirazione dipende infatti l’equilibrio tra anidride carbonica e ossigeno,
che è strettamente connesso all’equilibrio cerebrale tra neurotrasmettitori
eccitatori (glutammato) e inibitori (gaba). Il respiro andando ad influenzare
il cervello ha di conseguenza un effetto sul sistema neurovegetativo e quindi
anche sul ritmo del cuore e sulla pressione.
Questo spiega il motivo per cui la respirazione sia
legata alla stato di salute del corpo.