ORIGINE E SVILUPPO DELL’EMOZIONE
 
Secondo la teoria differenziale le emozioni traggono origine da uno stato emotivo indifferenziato, dovuto a delle reazione riflesse, e quindi sono di natura innata. Ciò costituisce la base che permette al neonato di rispondere al mondo esterno (Sroufe, 2005).
Stern (1985) ha evidenziato come da queste competenze il neonato costruisce un precoce dialogo interpersonale con la madre, indispensabile per lo sviluppo emotivo e l’intenzionalità comunicativa. La sintonizzazione di tale dialogo, di natura soprattutto preverbale, permette al bambino di vivere uno stato di piacevolezza con una attenuazione dei livelli di arousal (cioè di attivazione fisiologica). A livello comportamentale si evidenza una sempre maggiore attenzione e focalizzazione del volto materno. Infatti verso le 6 settimana aumenta il contatto oculare.
 
All’interno della relazione si vengono a costruire fin da subito le prime competenze relazionali, funzionali non solo allo sviluppo affettivo, ma anche a quello cognitivo (memoria, attenzione, ecc…). L’attaccamento svolge nell’essere umano un ruolo chiave: all’interno di esso la persona costruisce la sua identità (chi, chi sono gli altri, un’idea sul mondo e la vita), impara a vivere e gestire le emozioni, a sviluppare la capacità di pensare e comunicare. Lo sviluppo di ogni funzioni psichica, e di conseguenza della persona nei suoi molteplici aspetti, è legato alla dimensione relazionale (per approfondimento vedi i post “Il costruirsi della nostra storia”, “Vivere o sopravvivere”). 
 
Barone L. Emozioni e sviluppo, Carrocci Editore, Roma, 2009.